Perché aggiungere un cucchiaino di aceto nell’acqua del riso: ecco cosa succede

Portare in tavola un bel piatto di riso vuol dire fare una scelta che mette d’accordo davvero tanti palati. Quando si apre il capitolo del come cucinarlo, è necessario chiamare in causa diversi segreti a dir poco curiosi. Uno di questi consiste nell’aggiungere aceto all’acqua di cottura. Se sei qui, vuol dire che ti interessa scoprire perché e questa guida è stata preparata apposta per spiegartelo.

I segreti per portare in tavola il riso perfetto

“Cosa vuoi che ci voglia a cucinare un riso impeccabile?”: quante volte, ammettilo, questa domanda, per te retorica e con una risposta scontata, ha dominato i tuoi pensieri? Senza dubbio tante. Se ti fermi un attimo a riflettere, ti rendi conto che portare in tavola il riso perfetto è tutto tranne che banale.

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I rischi principali a cui si può andare incontro quando si parla di errori con il riso riguardano il fatto di portarlo in tavola troppo cotto o troppo poco. Come non citare poi il fastidio dei chicchi appiccicati l’uno all’altro? Le problematiche con le quali si può avere a che fare quando si mangia il riso sono numerose.

Anche se può sembrare strano, per prevenire queste fastidiose evenienze si può fare riferimento a un ingrediente magico. Quale di preciso? L’aceto! La sua presenza in dispensa è fondamentale in quanto può essere utile, e questo caso lo dimostra, in diverse situazioni che vanno al di là del semplice condimento.

I vantaggi dell’aceto nell’acqua di cottura del riso

Immagina il classico scenario di preparazione del riso. Non appena noti che, nella pentola, l’acqua sta iniziando a bollire, vuol dire che è arrivato il momento di aggiungere il sale. Ti ritrovi in questa descrizione? Senza dubbio sì, si tratta di una situazione che ha fatto parte più volte della tua quotidianità.

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Ok, va benissimo aggiungere il sale come hai sempre fatto. E se, dopo il classico pizzico di sale, arrivasse il turno di una piccola quantità di aceto? Come appena detto, non serve esagerare. Un cucchiaino va più che bene. Archiviato questo step, non si deve fare altro che aggiungere il riso all’acqua di cottura.

Sì, dopo non rimane altro che andare avanti con la cottura tenendo conto del minutaggio indicato sulla confezione. Il vantaggio principale di questo espediente? Il risultato dal punto di vista della qualità dei chicchi che, una volta sul piatto, saranno di una brillantezza e di una morbidezza impareggiabili. L’aceto è troppo acido? No problem! Puoi usare quello di vino!

Altri vantaggi dell’aceto nell’acqua di cottura del riso

Gli effetti positivi dell’aggiunta dell’aceto all’acqua di cottura del riso si vedono già ben prima di portarlo in tavola. Grazie a questo piccolo trucco, mentre li si mescola nella pentola in attesa di servirli non si ha più il problema di vederli attaccarsi sulle pareti del recipiente.

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Una volta presentati in tavola e iniziato l’assaggio, non finiscono le sorprese. Il gusto, a detta di tanti, è notevolmente migliore rispetto a quello che caratterizza il riso preparato in maniera tradizionale, ossia fermandosi all’aggiunta del sale dopo aver visto l’acqua raggiungere la temperatura di bollore nella pentola.

Un’altra alternativa da prendere in considerazione se non si ama troppo l’acidità tipica dell’aceto è il limone. Per utilizzarlo nel modo giusto, inizia lasciando il riso in ammollo in modo da ridurre la quantità di amido, aspetto che fa la differenza per quanto riguarda la riduzione del rischio di attaccarsi alla pentola. Fai bollire l’acqua e, una volta raggiunto questo risultato, aggiungi qualche goccia di limone.

Altre dritte per un riso perfetto

Oltre all’aggiunta di aceto o limone per i motivi appena menzionati, è il caso di considerare anche un’altra dritta pratica. In cosa consiste? Nel fare attenzione alla pentola che si utilizza. Molti cuochi esperti scelgono il wok, un recipiente per cucinare famoso perché molto utilizzato nell’ambito della cucina orientale.

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Fra le caratteristiche vantaggiose che lo contraddistinguono, è possibile includere i bordi alti e la larghezza, aspetti fondamentali per favorire un risultato all’insegna dell’omogeneità della cottura. In questo caso, fa una grande differenza lo step della tostatura. Cosa prevede? Innanzitutto, il fatto di versare i chicchi di riso nella padella scelta.

Si continua a mescolare per tre minuti circa, con il fuoco acceso e senza la presenza di acqua. Quest’ultima, va aggiunta in una fase successiva, quando ci si rende conto che il riso è ben distribuito sul fondo del wok o sul recipiente scelto per cuocere questo straordinario e super versatile primo piatto.

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