
Scegliere l’olio d’oliva è da sempre quasi una necessità per la maggior parte delle famiglie italiane, anche se da diversi anni sembra ancora più complicato fare effettivamente una scelta, in mezzo a numerose proposte, anche a fronte di prezzi che sono molto più alti dello scorso decennio. Elemento che però può essere aggirato comprendendo l’olio da scegliere.
Perchè l’olio d’oliva è indispensabile
Vero e proprio elemento fondamentale per la cucina, italiana ma non solo l’olio d’oliva nelle principali varianti “normalI” ed extra vergine viene identificato come il più nutriente ed il migliore per la stragrande maggiorana degli utilizzi, sia in fase di cottura, sia applicato come condimento “a crudo” per gli alimenti.

Essendo un elemento costituito principalmente di acidi grassi, quelli di buona qualità in particolare da elementi monosaturi molto facili da assimilare e da rendere utili per l’organismo, oltre ad avere l’impatto migliore possibile dal punto di vista nutrizionale. L’olio d’oliva infatti ha una notevole influenza positiva su vari organi.
Regolarizza l’apparato cardiaco e quello cardiocicolatorio, risultando consigliabile ad esempio anche per chi ha problemi di ipertensione ma anche glicemia e colesterolo. Riduce il “rialzo” glicemico dopo i pasti e può ridurre la presenza del colesterolo “cattivo” presente nelle arterie, in particolar modo se consumato con regolarità costante, quindi più volte alla settimana.
Cosa c’è nell’olio d’oliva
Una delle caratteristiche principali che definiscono l’olio d’oliva è sicuramente il fattore acidità che determina la profondità e la qualità della produzione: generalmente l’olio d’oliva tradizionale può avere una acidità al massimo paragonabile ad una percentuale dell’1 %. Quello extra vergine, conosciuto anche come EVO può arrivare ad una acidità dello 0,8 % al massimo.

Un olio di buona qualità contiene ovviamente principalmente grassi ma si tratta di grassi buoni, composti in gran parte da acido oleico, grassi monosaturi ed in quantità molto minori, polisaturi. Che sono quelli legati ad una buona risposta immunitaria e che favorisce il rinnovo cellulare. Inoltre è estremamente digeribile e benefico per l’apporto dei sali minerali.
Potassio e ferro oltre a vari gruppi di vitamine configurano i principali elementi “secondari” nell’olio che deve ovviamente presentare una struttura oleosa ma equilibrata in tutte le parti. Per riconoscere un olio di qualità “davvero” è fondamentale assaggiarlo, cosa non sempre possibile. Come scegliere l’olio di qualità, e comprendere quello davvero buono?
Quale olio scegliere
Il costo dell’olio di oliva è aumentato, di contro sempre più compagnie oltre a quelle storiche hanno iniziato a produrlo, innestandosi sul mercato alimentare. Mediamente un olio di oliva da supermercato non può costare meno di 6 euro al litro, nel caso di quello extra vergine, il costo non può essere inferiore agli 8 euro per una qualità almeno discreta.

Un segnale di buona qualità è legata alla dicitura della spremitura a freddo, che mantiene perlopiù intatte le qualità di questo prodotto anche dopo l’imbottigliamento, attenzione inoltre all’etichetta, che deve essere quanto più possibile completa e dettagliata, in relazione al contenuto ma anche a come è stato effettivamente prodotto, fin dalla raccolta.
Inoltre il profumo, quando ci è possibile percepirlo deve essere sempre intenso, ma mai di “bagnato” o di muffa. Un olio di oliva deve essere sempre in qualche modo “odoroso” e mai inodore, segno di cattiva qualità o ancora peggio, può trattarsi di una imitazione, formata da oli e mix di provenienza diversa.
Perchè costa così tanto?
Elemento essenziale per quasi ogni forma di cottura dei prodotti italiani, l’olio di oliva e quello EVO risultano essere da anni portati ad un aumento del prezzo al dettaglio, che è praticamente raddoppiato rispetto a 10, 15 anni fa, le cause sono state ispezionate e sono piuttosto conosciute ai più.

La richiesta di mercato è sempre più elevata, ma anche la disponibilità minore, in quanto per ottenere prodotti identificabili come di buona qualità sono necessarie colture specifiche in ambienti particolari. La selezione delle olive è un procedimento complesso ma anche costoso, elemento che si evidenzia anche dal costo della vita medio che è sempre più elevato.
Il principale segnale di un olio di oliva è comunque legato, senza troppe sorprese, al prezzo. Come accennato un buon olio non può costare troppo poco, lavorazioni più raffinate fanno lievitare il costo anche a cifre superiori ai 15 euro al litro, un prodotto “da tutti i giorni” può essere diversamente valutato entro i 10 euro.