Novità sulle pensioni private: nuove regole per investire di più e guadagnare meglio

In un mondo in cui l’inflazione continua la sua crescita tecnologica, sempre più lavoratori sembrano avere preoccupazioni riguardanti la possibilità di non riuscire a mantenere il proprio tenore di vita, una volta aver avuto accesso alla pensione. Esistono delle possibilità di integrazione alla pensione “pubblica”? Quali novità riguardano questo settore? Lo scoprirai proseguendo con la lettura.

La questione delle pensioni private

Se da un lato i lavoratori vedono aumentare progressivamente la soglia anagrafica per poter accedere alla pensione, detta età pensionabile, dall’altro si sta facendo sempre più forte il desiderio (e la necessità) di poter continuare a percepire, anche nel corso della terza età, somme di denaro simili a quelle relative al periodo lavorativo.

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Queste condizione, ovvero la necessità economica di un introito mensile sufficiente per tutta la durata della propria vita, è stata la molla che ha fatto sì che molti scegliessero di aderire alla cosiddetta previdenza complementare, una sorta di pensione “privata”, in grado di affiancare la pensione statale, prevista secondo la normativa vigente.

Attenzione! Con l’espressione pensione privata si intende la scelta volontaria di accumulare del denaro e, quindi, risparmiare nel lungo termine per poter avere un gruzzolo che possa permettere di affiancare alla pensione “pubblica” una discreta somma extra, ma non di sostituirla! Andiamo ora più nel dettaglio, trattando questa tematica tanto attuale quanto importante.

Pensione privata o previdenza complementare: perché sceglierle?

Abbiamo già spiegato in parole semplici nei paragrafi precedenti alcuni dei motivi che potrebbero spingere un lavoratore, o una lavoratrice, ad accumulare una parte del proprio denaro, impiegando svariati strumenti finanziari, come vedremo meglio in seguito, come forma di pensione privata, anche detta previdenza complementare, da affiancare alla pensione pubblica o statale.

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La motivazione, infatti, è di tipo prettamente economico: in un contesto in cui le pensioni pubbliche, ovvero statali, possono non garantire un tenore di vita in linea con i propri standard, la possibilità di poter accedere ad una somma extra, accumulata nel tempo potrebbe essere un valido stimolo per i lavoratori.

Dal punto di vista pratico, però, di cosa si tratta? Come è possibile accumulare del denaro e, al tempo stesso, ottenere da tale operazione un guadagno? Per rispondere a queste domande è necessario fare ingresso nel complesso e vasto mondo degli investimenti, in grado di offrire numerose e svariate soluzioni per chi desidera un’entrata extra nel lungo periodo.

Il mondo degli investimenti come pensione “privata”

L’operazione che un investitore compie nel momento in cui destina una parte del suo capitale a varie strategie di investimento, con lo scopo di ricavarne un interesse, potrebbe essere visto, dal punto di vista pensionistico, come un modo per ricavare denaro da sfruttare nel corso della terza età, come supporto alle pensione pubblica.

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Una delle possibilità cui un lavoratore può aderire è rappresentata dai cosiddetti fondi pensione. Esistono numerosi tipi di fondi pensione: quelli chiusi sono destinati a specifiche categorie di lavoratori; al contrario, quelli aperti sono accessibili a tutti i lavoratori; infine, si citano anche i PIP, ovvero quelli che sono definiti come Piani Individuali Pensionistici.

Come funzionano, più in particolare, i fondi pensione? I contributi che vengono versati dal lavoratore verrebbero investiti in tali strumenti finanziari in modo tale che il capitale accumulato possa dare origine ad una rendita, da poter aggiungere al valore fissato inerente alla pensione pubblica, senza, tuttavia, poterla sostituire del tutto.

Cosa succede al denaro investito nei fondi pensione?

I fondi pensione sarebbero strumenti finanziari correlati con altrettante tipologie di investimento. Proprio per questo motivo, le somme di denaro raccolte sarebbero investite in titoli di stato, azioni, fondi comuni di investimento e così via. La scelta del destino del proprio denaro sarebbe personale scelta del lavoratore, in base alle proprie esigenze e preferenze.

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In tempi recenti, sembrerebbero essere state introdotte delle importanti novità con lo scopo di favorire la partecipazione dei lavoratori alla previdenza complementare e di migliorare i rendimenti. In particolare, sarebbero stati previsti incentivi fiscali e una maggiore flessibilità nei versamenti. Inoltre, sarebbe stata prevista una promozione dell’educazione finanziaria, per rendere i lavoratori consapevoli delle operazioni relative alla previdenza complementare.

Infine, sarebbe stata richiesta una maggiore trasparenza, sia in termini di costi che di performance, in modo da avere un quadro chiaro per il lavoratore – investitore. Sicuramente, prima si inizia ad accumulare denaro, maggiore sarà il capitale finale. Inoltre, la possibilità di approfittare di incentivi fiscali potrebbe essere un ottimo stimolo per avviare le operazioni finanziarie!

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